Se ne va Lillo Tombolini, una vita nelle tv private Se ne va Lillo Tombolini, una vita nelle tv private
E’ morto oggi a 79 anni Lillo Tombolini, una carriera da direttore nelle tv private fin dagli anni settanta. Da giornalista professionista del gruppo... Se ne va Lillo Tombolini, una vita nelle tv private

E’ morto oggi a 79 anni Lillo Tombolini, una carriera da direttore nelle tv private fin dagli anni settanta. Da giornalista professionista del gruppo Rusconi viene chiamato a dare il via alla prima televisione locale quando l’editore Edilio Rusconi decide di lanciare la sua avventura nell’ambito audiovisivo. Era il 1977 a Milano e la tv si chiamava Antenna Nord, di fatto la prima emittente di un gruppo editoriale con grande tradizione nella carta stampata e nel giornalismo.

Lillo Tombolini


Il passo successivo di Edilio fu la rete televisiva nazionale e Lillo Tombolini nel 1982 è il primo direttore di Italia Uno, allora di proprietà, appunto, della Rusconi Editore. Nel frattempo Mario Formenton lancia anche la Mondadori nell’agone televisivo, e Tombolini nel 1984 passa all’editore di Segrate.
Quando Fininivest acquista entrambe le reti, Lillo Tombolini si defila dall’industria televisiva e passa a dirigere la Titanus, rinomata casa di produzione cinematografica. Ma la passione per i ‘palinsesti televisivi’ di Tombolini ritorna indispensabile ben presto per Odeon Tv, una syndication televisiva molto popolare a fine anni ottanta, e soprattutto negli anni ’90 per Mario Cecchi Gori, che lo chiama a rilanciare TeleMontecarlo. Che diventerà La7 e cambierà proprietà un paio di volte: prima Telecom, poi Urbano Cairo.
Il ricordo più commosso è di Enrico Mentana, chiamato da Tombolini a La7 nel 2010 “Quando una persona muore, il riflesso condizionato di chi ne scrive è di ritrarla in modo edificante, “un signore”, “una persona per bene”. Lillo lo era davvero, e si distingueva un po’ da tutti noi, nel Barnum della tv. Perché la televisione privata l’aveva passata in lungo e in largo, da protagonista: ma senza mai fare il fenomeno, senza mai sovrapporsi a programmi e conduttori, e senza mai per questo apparire un comprimario. Un professionista, un amico, una perdita per tutti”

redazione milano