E’ morto oggi a 79 anni Lillo Tombolini, una carriera da direttore nelle tv private fin dagli anni settanta. Da giornalista professionista del gruppo...
Il passo successivo di Edilio fu la rete televisiva nazionale e Lillo Tombolini nel 1982 è il primo direttore di Italia Uno, allora di proprietà, appunto, della Rusconi Editore. Nel frattempo Mario Formenton lancia anche la Mondadori nell’agone televisivo, e Tombolini nel 1984 passa all’editore di Segrate.
Quando Fininivest acquista entrambe le reti, Lillo Tombolini si defila dall’industria televisiva e passa a dirigere la Titanus, rinomata casa di produzione cinematografica. Ma la passione per i ‘palinsesti televisivi’ di Tombolini ritorna indispensabile ben presto per Odeon Tv, una syndication televisiva molto popolare a fine anni ottanta, e soprattutto negli anni ’90 per Mario Cecchi Gori, che lo chiama a rilanciare TeleMontecarlo. Che diventerà La7 e cambierà proprietà un paio di volte: prima Telecom, poi Urbano Cairo.
Il ricordo più commosso è di Enrico Mentana, chiamato da Tombolini a La7 nel 2010 “Quando una persona muore, il riflesso condizionato di chi ne scrive è di ritrarla in modo edificante, “un signore”, “una persona per bene”. Lillo lo era davvero, e si distingueva un po’ da tutti noi, nel Barnum della tv. Perché la televisione privata l’aveva passata in lungo e in largo, da protagonista: ma senza mai fare il fenomeno, senza mai sovrapporsi a programmi e conduttori, e senza mai per questo apparire un comprimario. Un professionista, un amico, una perdita per tutti”
E’ morto oggi a 79 anni Lillo Tombolini, una carriera da direttore nelle tv private fin dagli anni settanta. Da giornalista professionista del gruppo Rusconi viene chiamato a dare il via alla prima televisione locale quando l’editore Edilio Rusconi decide di lanciare la sua avventura nell’ambito audiovisivo. Era il 1977 a Milano e la tv si chiamava Antenna Nord, di fatto la prima emittente di un gruppo editoriale con grande tradizione nella carta stampata e nel giornalismo.
Il passo successivo di Edilio fu la rete televisiva nazionale e Lillo Tombolini nel 1982 è il primo direttore di Italia Uno, allora di proprietà, appunto, della Rusconi Editore. Nel frattempo Mario Formenton lancia anche la Mondadori nell’agone televisivo, e Tombolini nel 1984 passa all’editore di Segrate.
Quando Fininivest acquista entrambe le reti, Lillo Tombolini si defila dall’industria televisiva e passa a dirigere la Titanus, rinomata casa di produzione cinematografica. Ma la passione per i ‘palinsesti televisivi’ di Tombolini ritorna indispensabile ben presto per Odeon Tv, una syndication televisiva molto popolare a fine anni ottanta, e soprattutto negli anni ’90 per Mario Cecchi Gori, che lo chiama a rilanciare TeleMontecarlo. Che diventerà La7 e cambierà proprietà un paio di volte: prima Telecom, poi Urbano Cairo.
Il ricordo più commosso è di Enrico Mentana, chiamato da Tombolini a La7 nel 2010 “Quando una persona muore, il riflesso condizionato di chi ne scrive è di ritrarla in modo edificante, “un signore”, “una persona per bene”. Lillo lo era davvero, e si distingueva un po’ da tutti noi, nel Barnum della tv. Perché la televisione privata l’aveva passata in lungo e in largo, da protagonista: ma senza mai fare il fenomeno, senza mai sovrapporsi a programmi e conduttori, e senza mai per questo apparire un comprimario. Un professionista, un amico, una perdita per tutti”