Covid-19, scontro sui dati fra Usa e Cina Covid-19, scontro sui dati fra Usa e Cina
Prove tecniche di infodemia. O forse meglio: di guerra della propaganda. È quel che sta avvenendo fra Stati Uniti e Cina sui “numeri” (ma... Covid-19, scontro sui dati fra Usa e Cina

Prove tecniche di infodemia. O forse meglio: di guerra della propaganda. È quel che sta avvenendo fra Stati Uniti e Cina sui “numeri” (ma non dimentichiamo mai che dietro i numeri ci sono persone) relativi a contagi e decessi da Covid-19.

L’editore Bloomberg con una recente inchiesta giornalistica, ripresa dai media internazionali, ha fatto emergere con maggiore evidenza questo conflitto, dando notizia di un report dei servizi segreti americani.

La pandemia è scoppiata nella provincia cinese di Hubei alla fine del 2019, ma il Paese ha riportato solo circa 82 mila casi e 3.300 morti, secondo i dati compilati dalla Johns Hopkins University.

“La Cina ha sottostimato sia i casi totali sia i decessi causati dalla malattia. Ha nascosto la reale portata del coronavirus nel Paese e soprattutto i dati sui morti e sui contagiati sono falsi”. Sono le conclusioni dell’intelligence statunitense citate da Bloomberg.

Il presidente Trump, che pure varia di giorno in giorno l’intensità e gli obiettivi dei suoi toni polemici, ha più volte parlato di “virus cinese” alludendo alle presunte responsabilità di Pechino nella comunicazione delle informazioni.

Anche Deborah Birx, immunologa del dipartimento di Stato, ha affermato che i resoconti pubblici cinesi hanno influenzato le strategie di contrasto al virus in molte nazioni. “Penso che probabilmente ci mancasse una notevole quantità di dati, ora che vediamo ciò che è successo in Italia e in Spagna”, ha dichiarato.

Non si è fatta attendere la reazioni del governo cinese. “Sono commenti senza vergogna” e sono “immorali” i dubbi sui dati cinesi, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying.

redazione milano