Continua il braccio di ferro tra Vivendi e Mediaset Continua il braccio di ferro tra Vivendi e Mediaset
Vivendi ha accusato il consiglio di amministrazione di Mediaset di “trascinare la società in gravi controversie” dopo che il gruppo italiano ha negato a... Continua il braccio di ferro tra Vivendi e Mediaset

Vivendi ha accusato il consiglio di amministrazione di Mediaset di “trascinare la società in gravi controversie” dopo che il gruppo italiano ha negato a Simon Fiduciaria, che detiene la maggior parte delle azioni di Mediaset acquistate da Vivendi, il diritto di voto in una cruciale assemblea degli azionisti.

La decisione di Mediaset di impedire a Simon Fiduciaria, il trust cui Vivendi ha dovuto girare il 19,19% su ordine dell’Agcom, di partecipare all’assemblea straordinaria di mercoledì scorso indetta per ratificare il  piano di fusione con Mediaset España e la creazione di una nuova holding con sede nei Paesi Bassi per ospitare entrambi i gruppi, ha avuto come conseguenza che la proposta è stata approvata a larga maggioranza ma senza i voti di Simon Fiduciaria, i cui diritti di voto sono bloccati, in virtù della regola del “Testo unico della radiotelevisione” (TUSMAR) che impedisce alle organizzazioni di detenere contemporaneamente quote in società di media e gruppi di telecomunicazioni in Italia.

Vivendi ora afferma che “utilizzerà ogni ricorso legale a sua disposizione in tutte le giurisdizioni pertinenti per contestare la proposta struttura Media for Europe, sia in base alle leggi nazionali che europee”

Vivendi si oppone fermamente alla fusione in quanto “si tradurrebbe in un totale e immediato annullamento dei diritti degli azionisti di minoranza, senza il pagamento di alcun premio”.

Fedele Confalonieri per Mediaset ha immediatamente risposto affermando che per il blocco dei diritti di voto a Simon Fiduciaria “ha semplicemente riconosciuto ciò che è stato stabilito dal Tribunale di Milano” con sentenza pronunciata all’inizio di questa settimana nella quale ha consentito a Vivendi di intervenire all’assemblea facendo valere solo il 9.9 % di diritti di voto per le azioni possedute direttamente. Mentre per quelle “girate” a Simon Fiduciaria non era consentito l’accesso ai lavori assembleari.

Da parte di Vivendi si sostiene che le norme del TUSMAR non sono conformi alle leggi dell’Unione Europea, cosa che è stata messa in dubbio dalla consulenza legale della Commissione Europea interpellata da Reuters. Secondo l’agenzia di stampa, il consiglio afferma che la regola TUSMAR – che stabilisce che le società con quote elevate nelle organizzazioni dei media e delle telecomunicazioni devono ridurre una di quelle quote al di sotto del 10% – viola le norme dell’UE sulla libera circolazione dei capitali e la libertà di trasportare attività commerciali in qualsiasi parte dell’UE.
Gli avvocati della CE hanno dato il loro parere alla Corte di giustizia europea, che sta esaminando il caso.
Intanto Vivendi ha acquisito una partecipazione dell’1% in Mediaset España in vista dell’assemblea degli azionisti della società spagnola martedì. Mediaset detiene attualmente una partecipazione del 51,6% nell’emittente spagnola.
Insomma battaglie legali a livello europeo che faranno soprattutto la fortuna di molti studi legali…

redazione milano