Trent’anni e 9.268 puntate, delle quali oltre mille monografiche. Sono i numeri di Blob, il programma di Raitre che dal 17 aprile del 1989 scandisce la storia del Paese, attingendo immagini dalla tv, dal cinema, da riprese autoprodotte e anche dal web. Venti minuti quotidiani di ‘surrogato televisivo’: “la TV smontata, rimontata e messa a nudo attraverso il montaggio per svelare cosa il video e i suoi protagonisti di tutti i giorni ci dicono in realtà”, come recita lo storico sottotitolo della trasmissione.
“La parola Blob è stata trasferita in letteratura (non solo in Italia), nel giornalismo. È diventato un modo di dire, di comportarsi. Blob è la televisione ma anche, insieme, l’oltraggio alla televisione”, ha spiegato Angelo Guglielmi, ex direttore di Rai 3, durante la festa del trentennale. L’inventore e coautore del programma Enrico Ghezzi ha invece sottolineato:
“Blob è una delle storie più intense che si possono trovare nella vita quotidiana perché ha il pregio enorme di essere un antidoto a se stesso. Quello che sembra scontato non lo è, e fortunatamente è un gioco, l’elemento più rimproverato e anche il pregio di Blob”.
