Sony per l’archiviazione Sony per l’archiviazione
Optical Disc Archive (ODA) è il sistema proposto da Sony per l’archiviazione a lungo termine di qualsiasi tipo di dati digitali, video compreso. Con... Sony per l’archiviazione

Optical Disc Archive (ODA) è il sistema proposto da Sony per l’archiviazione a lungo termine di qualsiasi tipo di dati digitali, video compreso.

ODA_MediacomCon la fine della commercializzazione dei videoregistratori a nastro Sony e quella, anche se non proprio imminente, del loro supporto si fa sempre più pressante l’esigenza di trasferire l’archivio di nastri e cassette video su supporti che ne possano garantire la possibilità di riutilizzo a distanza di anni. Per questa ragione, Sony Italia ha iniziato una campagna di sensibilizzazione verso i propri clienti con una serie di incontri, uno dei quali si è tenuto presso la sede di Mediacom Digital Evolution a Buccinasco (Milano) e un altro  presso la sede di Mezzi Comunicazione AudioVisiva di Milano.

Come è stato spiegato nel corso dell’evento, fino a poco tempo fa, il supporto più utilizzato per l’archiviazione di grandi quantità di dati digitali era rappresentato dai nastri LTO che, nella loro generazione corrente (la sesta), offrono una capacità di 2,5 TB, sufficiente a contenere un centinaio di ore di video a 50 Mbps, un bitrate sufficiente per garantire una buona qualità del video in definizione standard. Il vantaggio dei nastri LTO è quello di essere stati sviluppati per applicazioni generiche in ambito informatico e quindi di poter contare su un discreto numero di produttori di unità di registrazione (drive) e cartucce di nastro. Per contro, il problema più grave è rappresentato dalla retrocompatibilità dei drive, garantita soltanto per le due generazioni precedenti, tanto che alcuni broadcaster si sono già trovati costretti a copiare i vecchi archivi su nuovi nastri. Inoltre, trattandosi pur sempre di nastri magnetici, sono soggetti alle limitazioni loro specifiche in termini di durata, esigenze di conservazione, robustezza del supporto e tempi di accesso al materiale registrato.

Una possibile alternativa è quella di utilizzare dischi Blu-ray registrabili, attualmente disponibili con una capacità massima di 100 GB per quelli di tipo riscrivibile e di 128 GB per quelli non riscrivibili, rispettivamente sufficienti a contenere circa tre e quattro ore di video a 50 Mbps. Il problema principale di questi dischi ottici è costituito dal fatto che non sono protetti in alcun modo e quindi il rischio di graffiarne la superficie, rendendoli illeggibili, è piuttosto elevato. Proprio per evitare questo rischio, i Professional Disc utilizzati da Sony per le prime videocamere della serie XDCam e derivati dai dischi Blu-ray, sono protetti da un involucro in materiale plastico oltre ad avere un rivestimento antigraffio più resistente.

ODA_futuroProprio i supporti ottici dei Professional Disc sono utilizzati dalle cartucce del sistema ODA, ciascuna delle quali ne contiene dodici. Per inciso, Panasonic propone una soluzione simile che però utilizza dischi Blu-ray registrabili e dalla collaborazione tra Panasonic e Sony sono state messe a punto le specifiche degli Archival Disc, evoluzione dei dischi Blu-ray, che nella prima generazione avranno una capacità di 300 GB per arrivare in seguito a 1 TB  per singolo disco: il lancio degli Archival Disc era previsto per quest’anno, ma finora non se ne ha alcuna traccia.

Tornando al sistema ODA, Sony garantisce una durata delle cartucce superiore a 50 anni anche se conservate in locali non particolarmente climatizzati: la temperatura di immagazzinamento consigliata può variare da 10 a 30 gradi con un’umidità relativa compresa fra il 30 e il 70%, intervalli più ampi di quelli raccomandati per i nastri magnetici che contribuiscono a contenere i costi di esercizio. Ogni cartuccia è dotata di un chip di memoria RFID (Radio Frequency IDentification) che ne permette l’identificazione univoca e registra le informazioni base sul suo contenuto. Il chip di memoria può quindi essere letto con diversi dispositivi senza che sia necessario inserire la cartuccia nell’unità di lettura.

Il file system è pienamente compatibile con l’Universal Disk Format utilizzato da altri dischi ottici per la registrazione di dati e ogni cartuccia è vista dal computer come un unico volume la cui capacità totale è quindi dodici volte superiore a quella di ogni disco. Le cartucce oggi in commercio hanno capacità che va da 300 GB a 1,2 TB per le versioni riscrivibili e da 300 GB a 1,5 TB per quelle non riscrivibili.

Un singolo file può essere registrato anche su più dischi e il contenuto dell’intera cartuccia è registrato sull’ultimo disco utilizzato e, contemporaneamente, sul chip di memoria in modo che l’ultimo disco venga inserito automaticamente nel drive al successivo caricamento della cartuccia. I file sono sempre scritti sequenzialmente: quando si cancella un file non viene liberato spazio sui dischi. Grazie alla funzione rollback, i file cancellati possono essere recuperati in seguito e, solo nel caso dei dischi riscrivibili, si può liberare tutto lo spazio successivo al file recuperato.

Le cartucce ODA hanno un costo relativamente contenuto se paragonato a quello dei Professional Disc (una trentina di euro per le cartucce non riscrivibili da 300 GB), cosa che le rende quindi molto convenienti anche solo per il riversamento del materiale registrato con i camcorder XDCam. Occorre comunque tener presente che i drive per le cartucce ODA non sono dotati di alcuna uscita video, per cui è necessario un computer per visualizzare il materiale registrato.

ODA_DriveI drive in versione desktop sono dotati unicamente di un’interfaccia USB 3.0 e sono forniti con il software per i sistemi operativi Windows e Macintosh. Il primo drive introdotto da Sony è stato l’ODS-D55 ora affiancato dal modello ODS-D77 caratterizzato da una velocità di lettura e scrittura più che doppia, rispettivamente 1,1 Gbps e 440Mbps. L’aumento della velocità è stato ottenuto raddoppiando il numero di testine laser, passate da due a quattro, e per il futuro è previsto l’impiego di meccaniche con ben otto testine. La velocità di scrittura si dimezza attivando la funzionalità di verifica, questo perché una delle testine di ciascuna coppia è utilizzata per la lettura dei dati appena incisi dall’altra.

Per esigenze di archiviazione relativamente limitate, Sony propone la libreria robotica ODS-L10 capace di contenere fino a dieci cartucce e due drive, dotata di interfaccia Ethernet e accessibile da un massimo di cinque client. La soluzione scalabile si basa invece sulla libreria robotica ODS-L30 che utilizza sempre due unità ODS-77 dotate però di interfaccia per fibra ottica. La libreria base può contenere fino a trenta cartucce ODA e può essere espansa con le ODS-L60, capaci di ospitare 61 cartucce e fino a quattro unità ODS-77, e con le unità di espansione ODS-L100 che possono contenere ben 101 cartucce. Fino a cinque unità di espansione possono essere applicate ad ogni libreria ODS-L30, ottenendo così una capacità massima di 802 TB con 535 cartucce, il tutto racchiuso in un rack da 19” e 42 RU.

Mauro Baldacci