La scalata al grattacielo più alto del mondo
New MediaVR Realtà Virtuale 16 Aprile 2020 Luca Callerio
La torre Burj Khalifa di Dubai è il grattacielo più alto del mondo; con i suoi 829,80 metri è uno dei luoghi più visitati a Dubai. Ultimato nel 2009, ha 163 piani ed è stata costruita in stile neo-futuristico; si trova nella parte Downtown.
Aperta al pubblico il 4 gennaio del 2010, è stata progettata da un team presieduto dall’architetto Adrian Smith. L’edificio è caratterizzato dalla sua pianta a “Y”, ispirata alla forma del fiore di hymenocallis, un genere di piante diffuso anche a Dubai, dove è particolarmente popolare. L’intera struttura è circondata da un parco di circa 11 ettari, mentre gli interni, che contano ben 344.000 metri quadri calpestabili, sono stati interamente progettati dalla Armani home e hanno una destinazione d’uso mista commerciale e residenziale.
Tra i piani 124 e 125 è stata creata una postazione per un’esperienza di realtà virtuale.
La realtà virtuale nasce dalla combinazione di dispositivi hardware e software che “collaborano” per creare uno spazio virtuale all’interno del quale l’utente può muoversi liberamente. L’accesso a questo mondo digitale è reso possibile dai visori VR e dagli accessori (non solo joypad, ma anche guanti, scarpe e altro) sviluppati appositamente per interagire e “vivere” all’interno della “realtà artificiale”. In questo modo si viene a creare un mondo simulato e tridimensionale che agli occhi degli utenti appare come reale, per l’appunto. E proprio come accade nella realtà, l’ambiente virtuale/reale all’interno del quale ci si immerge può essere esplorato in ogni singolo centimetro e in ogni direzione.
All’utente sarà sufficiente voltare la testa per vedere cosa accade ai suoi lati o sollevarla verso l’alto per vedere la pioggia scendere sulla sua testa. Il visore, e i software che utilizza, terranno traccia dei movimenti della testa così da adattare prospettiva e visuale alla nostra posizione e offrire immagini realistiche. L’obiettivo dei visori VR è quello di creare una sorta di nuova dimensione, un ambiente in tre dimensioni che non ha limiti né “punti ciechi” perché lo schermo del visore copre ogni possibile movimento degli occhi e della testa.
In partnership con HTC è stata realizzata quest’esperienza di realtà virtuale chiamata mission 828. Una volta entrato nella stanza vieni accolto da un operatore che ti aiuta ad indossare un visore, i guanti e ti spiega come funziona. Nella simulazione sei una persona che decide di scalare con le ventose la torre: arrivato a un certo punto devi lanciare il rampino che ti porterà in cima. Una volta lì devi lanciarti con il paracadute, e intanto hai la visione di tutto ciò che ti circonda. Un’esperienza del genere può essere adrenalinica per alcuni, e impraticabile per altri perché può suscitare grande timore, quasi terrore. Inoltre è a pagamento: il costo è abbastanza elevato e non tutti possono permetterselo.
Io l’ho provato: per me è stata un’esperienza fantastica, mi è piaciuto tantissimo mettermi alla prova con qualcosa che non farei mai nella vita reale.
Le sensazioni che ho provato sono state controverse: all’inizio un senso di smarrimento ma poi, una volta abituatomi alla realtà virtuale, mi sono sentito a mio agio e ho iniziato a interagire con la realtà come dovevo fare.
Un’ esperienza che consiglio a tutti per capire davvero come funziona la VR.