L’esame della giustizia britannica sulla richiesta di estradizione negli Stati Uniti del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, ricomincerà il 7 settembre, dopo essere stato rinviato a causa dell’epidemia. Lo ha annunciato proprio WikiLeaks.
Dopo una prima settimana di udienze a febbraio, la Corte aveva accolto ad aprile la richiesta della difesa di disporre di più tempo: gli avvocati di Assange non potevano infatti visitarlo in carcere a causa del virus.
Il fondatore di Wikileaks è rimasto per sette anni rifugiato dentro l’ambasciata di Londra dell’Ecuador, da cui riceveva protezione. Lo scorso anno l’Ecuador non ha rinnovato la tutela ad Assange, che è stato preso in consegna dalle autorità inglesi, in attesa di un processo.
La cattura del mediattivista di origine australiana ha scosso l’opinione pubblica internazionale: da molti l’arresto di Assange viene considerato un crimine contro la libertà di espressione e di stampa, nonché una violazione dei diritti umani. Sono state numerose le manifestazioni a sostegno della liberazione di Julian Assange in tutto il mondo.
