Il film-documentario in uscita, “1893. L’inchiesta”, prodotto dall’italiana Factory Film e girato con F5, è un lavoro splendido dal punto di vista visivo, con...

Il film-documentario in uscita, “1893. L’inchiesta”, prodotto dall’italiana Factory Film e girato con F5, è un lavoro splendido dal punto di vista visivo, con ritratti impareggiabili e panoramiche bellissime e mozzafiato. Racconta una “pagina dimenticata della storia siciliana”, quando i Fasci siciliani, movimento di protesta composto in gran parte di contadini e minatori, si sollevarono per chiedere la riforma agraria e l’istituzione di nuovi diritti per i lavoratori. Il movimento ebbe inizialmente successo, prima di essere schiacciato da una guarnigione di 15.000 soldati inviata a Palermo dall’allora Presidente del consiglio Francesco Crispi.



Il documentario è stato girato sul posto nel giro di 20 giorni a novembre, mentre le riprese in studio sono previste per il mese di marzo. È diretto da Nella Condorelli e girato in 2K dal direttore della fotografia Vincenzo Condorelli AIC con una telecamera F5 di Sony. L’uscita è prevista per giugno.

“Si tratta del mio primo progetto con una delle nuove telecamere CineAlta di Sony. Parte della scelta iniziale è stata dettata dalla curiosità,” ammette Condorelli. “Avevo sentito e letto grandi cose sia sulla telecamera F5 che su F55 e volevo provarne tutte le funzionalità telecamera alla mano.”

Condorelli ha testato le telecamere alla società milanese di noleggio Panatronics, dichiarando di essere stato “davvero felice dei risultati.” Per sfruttare appieno l’investimento, ha optato per un test decisamente fuori dagli schemi, ma più in linea con le esigenze di produzione: “Non sono particolarmente interessato ai test del range dinamico tipici, realizzati in ambienti molto controllati, poiché so che non mi troverò mai in quel tipo di situazione in fase di riprese.”

Ecco perché Condorelli ha preferito “testare la telecamera in uno scenario che si avvicinasse il più possibile a ciò che avrei trovato sul set. Ho provato le riprese principalmente in esterni, usandola il più possibile in diverse condizioni di illuminazione – sia con luce diurna in diversi momenti della giornata che in presenza di illuminazione stradale a vapore di sodio.”
Riprese in condizioni di luce scarsa

“Le prestazioni generali di F5 mi hanno davvero colpito, specialmente quando si è trattato di girare con luce scarsa: l’ISO 2000 della telecamera ha praticamente coinciso con le mie letture della luce incidente sull’esposimetro, che riportavano lo stesso valore,” rivela.

“Il risultato è stato perfetto. Tenendo conto del fatto che avevo pianificato di girare il progetto con un set di ottiche Zeiss Compact Prime e uno Zoom (70 mm-200 mm T2.9), ottiche eccellenti ma non particolarmente veloci, le possibilità date da F5 di spingere l’ISO fino a 5000 senza evidenziare dei disturbi mi ha convinto del tutto.”
Un modello affidabile

Tuttavia, secondo Condorelli, il punto chiave di F5 nella realizzazione di “1893. L’Inchiesta” non è stato la qualità dell’immagine, ma la sua affidabilità: “Avevamo un programma molto serrato, con costanti spostamenti da una location all’altra, attraverso campi, montagne e strade dissestate, alla guida di veicoli di ogni sorta,” spiega. “Il successo è stato assicurato anche dalla telecamera, che non ha mai tradito la nostra fiducia. F5 è ben strutturata; è leggera ma solida e assicura una qualità delle immagini davvero notevole.”

“Il design modulare della telecamera è ergonomico e versatile, facile da tenere in equilibrio su qualsiasi supporto, dalle installazioni su veicolo alle Steadicam”, aggiunge. Il nuovo menu semplificato sul corpo telecamera rende parametri fondamentali per i cameraman – come sensibilità ISO, fps, temperatura del colore – accessibili in un lampo.”

redazione milano