Il Teatro Strehler con il suo Sagrato, il Teatro Studio Melato, il Parco Sempione, la Triennale di Milano, lo Spazio Oberdan e l’Auditorium San...

Il Teatro Strehler con il suo Sagrato, il Teatro Studio Melato, il Parco Sempione, la Triennale di Milano, lo Spazio Oberdan e l’Auditorium San Fedele sono alcuni dei luoghi attorno nei quali per 11 giorni il festival porterà film e ospiti da tutto il mondo.
La diciannovesima edizione prosegue il percorso iniziato dai due direttori Alessandro Beretta e Vincenzo Rossini di estrema attenzione alle più recenti produzioni, ai giovani registi che sperimentano nuovi linguaggi e alle più coraggiose cinematografie internazionali; il programma di quest’anno presenta circa 200 opere raramente visibili in sala, tra anteprime internazionali e incontri con i talenti emergenti.

Il festival è sostenuto dal Comune di Milano-Assessorato alla Cultura e ha ricevuto il patrocinio di Expo 2015.Tra i partner, confermano ancora una volta la partecipazione, dimostrandosi così partner fedeli, il Gruppo CAP, MM Metropolitana Milanese, Jack Daniel’s e VisitSweden, oltre a Banca Prossima, special project partner con il progetto Are you series?.

Novità importante la partnership con Tiger e Paypal, grazie al quale per la prima volta al festival sarà possibile effettuare pagamenti no cash, attraverso un’app dedicata.

Tra i media partner della 19° edizione confermati, tra gli altri, Mymovies.it, Film TV, ATM, Internazionale, Spotify, Artribune e Zero.

Film in concorso
Il programma prevede il consueto CONCORSO LUNGOMETRAGGI, aperto solo a opere prime e seconde di registi provenienti da ogni parte del mondo, e il tradizionale CONCORSO CORTOMETRAGGI, riservato a registi under 40, affiancati da sezioni fuori concorso, film in anteprima, ospiti, workshop, eventi paralleli.

Nel CONCORSO LUNGOMETRAGGI già confermati alcuni titoli, come il pluripremiato Forma di Ayumi Sakamoto, vincitore del Premio FIPRESCI all’ultima Berlinale, un racconto di violenza e alienazione che vede l’esordio alla regia della regista giapponese, assistente di Shinya Tsukamoto; i messicani Gueros di Alonso Ruizpalacios, Miglior Opera Prima alla Berlinale 2014, e Navajazo di Ricardo Silva, un’apocalisse immaginaria dove i protagonisti sono uniti dalla lotta per la sopravvivenza; Patardzlebi (Brides) di Tinatin Kajrishvili, che conferma la scommessa sul cinema georgiano dopo il successo di In bloom (Premio del Pubblico Milano Film Festival 2013), la storia d’amore fra una donna e il marito carcerato, parabola di speranza e resistenza di una giovane coppia contro le difficoltà del regolamento carcerario; Plemya (The tribe) di Myroslav Slaboshpytskiy, ucraino, primo film di fiction girato interamente da giovani attori sordomuti nella Lingua dei Segni, vero e proprio “caso” all’ultimo Festival di Cannes dove ha fatto incetta di premi e successo di critica; Zeit der Kannibalen (Age of Cannibals) di Johannes Naber, il cinismo senza uscita nel mondo dell’alta finanza tedesco.

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redazione milano