Zuckerberg si dissocia da Twitter nello scontro con Trump Zuckerberg si dissocia da Twitter nello scontro con Trump
Può un social network censurare il presidente degli Stati Uniti, elevandosi ad arbitro del vero e del falso? Il fondatore di Facebook pensa di... Zuckerberg si dissocia da Twitter nello scontro con Trump

Può un social network censurare il presidente degli Stati Uniti, elevandosi ad arbitro del vero e del falso? Il fondatore di Facebook pensa di no, il suo omologo di Twitter pensa di sì. Nel mezzo, circa 600 lavoratori della piattaforma di Mark Zuckerberg che, in dissenso dal boss, hanno annunciato la loro partecipazione alla “sciopero virtuale”, #TakeAction, a sostegno della linea di Twitter.

Duramente criticata all’interno di Facebook, anche con prese di posizione di alcuni top manager, è la mancata segnalazione da parte della piattaforma di un recente post del presidente americano, pubblicato dopo gli scontri a Minneapolis: “In caso di saccheggi si inizia a sparare”.

Mentre Twitter, per nulla intimidito dall’ordine esecutivo firmato da Trump per ridurre l’immunità giudiziaria dei social, aveva applicato il dispositivo anti hate speech, segnalando il post presidenziale per “incitazione alla violenza”, il fondatore di Facebook ha criticato quella scelta.

Sullo sfondo, la campagna elettorale per l’elezione a novembre del nuovo presidente Usa, che si annuncia più infuocata che mai, tra crisi economica post covid, tumulti di piazza e continui colpi di propaganda sotto la cintura.

Piero Ricca