Anno 1947, American Television Show in Italy Anno 1947, American Television Show in Italy
A partire dal 1947, subito dopo l’ultimo conflitto mondiale, la Rai (radio) inizia a riprendere in mano il progetto di quello che sarà solo... Anno 1947, American Television Show in Italy

A partire dal 1947, subito dopo l’ultimo conflitto mondiale, la Rai (radio) inizia a riprendere in mano il progetto di quello che sarà solo sette anni dopo il nuovo mezzo di comunicazione di massa ossia la TELEVISIONE. Nel libro di Franco Monteleone “Storia della Televisione Italiana” e sul periodico “Elettronica e Telecomunicazioni” – numero 3 dicembre 2004 – si accenna brevemente a tale evento con queste poche righe: “una grande azienda americana, la Rca, invia alla Fiera di Milano un impianto mobile per riprese televisive, con il quale vengono fatte trasmissioni sperimentali di presentazione al pubblico italiano presente in Fiera di questo nuovo strumento”.
Tale dimostrazione vedrà la troupe della Rca, dopo Milano, spostarsi a Roma e precisamente in Vaticano dove di fronte al papa Pio XII effettuerà una seconda dimostrazione. Come detto solo poche righe per citare un episodio che ebbe molta risonanza anche per i non addetti ai lavori. Attraverso le pagine della rivista ufficiale della Rca “Radio Age” nel numero di maggio-luglio 1947 è stato possibile ricostruire per intero quelle giornate che videro i tecnici Rca sul territorio italiano per descrivere e dimostrare quello che di li a poco sarebbe diventato il nuovo grande mezzo di comunicazione di massa.
La prima dimostrazione del sistema televisivo americano sul continente europeo fu fatta dalla Rca (Radio Corporation of America) alla, il 14 giugno 1947, in occasione del 50° anniversario dedicato all’invenzione della radio da parte di Guglielmo Marconi.
Una unità mobile attrezzata per riprese TV, nonché attrezzature da studio ed alcuni apparati riceventi (televisori) furono spediti in Italia per questo evento; inoltre vennero esposte attrezzature elettroniche di altro genere che includevano: microscopi elettronici, impianti audio per teatri,trasmettitori FM per apparati radio in uso alla Polizia, nonché sistemi radar e di comunicazioni per applicazioni in campo nautico.
Il signor Meade Brunet Vice Presidente della Rca e Manager della Rca International Division, ebbe l’onore di inaugurare tale evento esprimendo queste parole: ..la prova evidente della grandezza di Marconi si trova nelle fasi significative del progresso, che derivano dal suo successo iniziale quando con il suo segnale radio riuscì ad attraversare l’Atlantico. La televisione offre una particolare prova del suo genio ispiratore. E’ stata una immensa soddisfazione, dunque, dimostrare la magia delle attrezzature e delle trasmissioni prodotte dalla Rca per la prima volta in Europa e nello specifico nella sua natia Italia.”
In aggiunta a tale annuncio venne comunicato che il Dr. V. K. Zworykin, Vice Presidente e consulente tecnico dei laboratori Rca di Princeton (New Jersey) avrebbe consegnato un documento sui nuovi sviluppi della televisione, presso l’Accademia della Scienza di Roma, come fase successiva delle celebrazioni in Italia dedicate al genio di Guglielmo Marconi.

Dr. V. K. Zworykin


Durante il soggiorno italiano i tecnici Rca ebbero modo di trasmette anche un balletto classico ed un opera lirica direttamente dal teatro La Scala, nonché esempi di trasmissioni speciali che furono dimostrate all’allora Primo Ministro Alcide de Gasperi presso gli uffici della Rai di Milano. Infine il momento sicuramente più intenso ed emozionante fu quando la troupe si trasferì a Roma per presentare una trasmissione speciale a Sua Santità Papa Pio XII ed a tutto il Concistoro riunitosi per l’occasione.
L’attrezzatura televisiva che era stata portata in Italia includeva due telecamere Rca “Orthicon” in grado di operare in qualsiasi condizione di luminosità, inoltre c’erano dieci monitor Rca-Victor modello 630TS da dieci pollici ed alcuni dei nuovi televisori (nuovi per quei tempi) sempre Rca-Victor della serie PTK modello 648, aventi questi un maggiore contrasto e luminosità con uno schermo da 15×20. All’interno del teatro La Scala una telecamera Orthicon venne posizionata nel palco reale, un’altra nei pressi del palcoscenico, mentre le apparecchiature di controllo furono nascoste in una stanza dietro lo stesso palco reale.

Durante queste trasmissioni la Rca ebbe modo di sperimentare e capire cosa voleva dire riprendere un evento musicale dal vivo, questo per loro fu un ottimo banco di prova che offrì spunti per poter imparare come avrebbero dovuto operare in futuro quando, una volta rientrati negli Stati Uniti, emittenti televisive americane avessero chiesto la loro collaborazione per riprendere eventi simili.
Con l’uso del mezzo televisivo i tecnici si resero anche conto che molte opere liriche, o comunque teatrali, grazie alla ripresa tv potevano beneficiare di un nuovo tipo di illuminazione, più plastica e più flessibile, rispetto a come venivano fatte da sempre, in passato, troppo deboli in fatto di luce. Grazie proprio alla televisione la nuova luce artificiale dava un impatto diverso alla scena.

Oltre alla musica, anche l’opera ed il balletto, si dimostrarono eccellenti per la programma- zione televisiva, grazie anche al movimento della telecamera. Questa, proprio per la presenza della torretta girevole con le varie ottiche, di cui la telecamera dispone, era in grado di cambiare le varie angolazioni di ripresa in maniera accurata durante i diversi segmenti dell’azione scenica.
In aggiunta ai vari eventi teatrali vennero trasmesse sfilate di moda, interviste a personaggi famosi e membri del governo italiano e spettacoli di varietà; questo fece si che si poté dare la massima dimostrazione delle attrezzature a centinaia di persone anche molto importanti e influenti tra cui ricordiamo il Sindaco di Milano con sua moglie e l’Ambasciatore Americano Dunn con la sua signora presenti a Milano per l’occasione. Tutti gli eventi trasmessi furono anche seguiti in diretta da un folto pubblico fuori dell’Auditorium dove erano stati posizionati molti apparecchi riceventi.

Nel 1947 la RCA aveva già progettato il primo videoproiettore

Il 1 luglio l’equipe itinerante della Rca si trasferì da Milano a Roma e nella fattispecie in Vaticano. Grazie al conte Enrico Galeazzi, amministratore economico di Sua Santità papa Pio XII, i tecnici americani ebbero molta libertà di movimento all’interno del Vaticano per approntare al meglio le loro attrezzature. Il tutto venne predisposto nella sala dei ricevimenti da cui i grossi cavi partivano fino a raggiungere i locali della biblioteca vaticana. Ci volle quasi una settimana abbondante perché tutto fosse pronto alla perfezione fin quando il 9 luglio, dopo un ultimo attento controllo, con il sottofondo audio delle tredici voci maschili del coro iniziò questa singolare trasmissione, che si protrasse per circa un’ora.
Papa Pio XII arrivò nelle sue stanze alle ore 06.00 e sedutosi di fronte ad un apparecchio 630TS poté seguire tutta la partitura. La performance consistette in tre pezzi cantati dal Coro Vaticano posizionato all’interno della sala del Concistoro in aggiunta vennero sovrapposte immagini provenienti dalla campagna circostante riprese da una collina vicina grazie all’impiego di teleobbiettivi. Pio XII espresse un grande interesse per questo nuovo mezzo, infatti parlando un inglese impeccabile dopo la trasmissione disse: “La qualità è stupefacente, la chiarezza è fenomenale, la vostra azienda merita tutte le nostre congratulazioni per uno spettacolo estremamente fine ed impeccabile.”
Al termine della trasmissione il Santo Padre ebbe modo di soffermarsi a curiosare le attrezzature e messosi in posa davanti alla telecamera, rimase apparentemente divertito dal fatto che poteva vedere la sua immagine riprodotta su un monitor tv nello stesso istante. Come ricordo di quella giornata lo stesso Pio XII consegnò al Vice Presidente della Rca Frank Folsom ed a tutti i tecnici una medaglia commemorativa.
Chiusasi la parentesi in Vaticano la tappa successiva, sempre a Roma, si ebbe il 12 luglio quando il Primo Ministro Alcide de Gasperi fu ospite della Rca al quale venne presentata una trasmissione speciale organizzata presso gli studi della Rai. In questa ultima dimostrazione tutti, sia i tecnici Rai che gli autori insieme al personale Rca, furono di grande aiuto allestendo lo studio video e la sala di controllo nel tempo record di 55 minuti, l’energia necessaria era ottenute mediante un generatore da 20kw installato su un mezzo mobile parcheggiato in strada.
La Rai fornì quasi tutti gli artisti del programma composti da un arpista, tre cantanti, un quartetto di archi e quattro modelli impiegati per una sfilata di moda, nonché un direttore d’orchestra.
La padronanza della lingua italiana di quasi tutti i tecnici Rca incaricati dell’evento era a dir poco accettabile, e stranamente si era venuta a creare una vera e propria sintonia con i colleghi italiani; potevano capirsi tutti quanti sia gli italiani che gli ospiti americani mediante uno sguardo o un semplice gesto. Tutti erano a proprio agio, questo per dimostrare che alcuni segnali dati con la mano rimangono sempre così familiari e convenzionali tra tutti i vari “broadcasters” del mondo come se fosse un unico linguaggio internazionale. Alla fine uno degli inviati della Rca ebbe modo di fare un piccolo bilancio sull’esito di queste giornate trascorse in Italia esprimendo queste testuali parole:
“Questi spettacoli che abbiamo messo assieme, la stessa qualità degli artisti, l’unire la contemporaneità di alcuni eventi con la classicità di altri ha prodotto una eccellente serie di trasmissioni che darà sicuramente ai nostri titolari enormi soddisfazioni. Questi spettacoli in un paese straniero e affascinante come l’Italia, nonché il supporto di superbi artisti e di certi luoghi, che abbiamo potuto visitare, sarebbero stati quanto di meglio avremmo potuto presentare al nostro pubblico americano e che sicuramente avrebbe apprezzato maggiormente. Così come allo stesso modo al pubblico europeo d’oltreoceano sarebbe piaciuto poter guardare le nostre trasmissioni televisive”.
 

antoniolari